Maggiormente conosciuti come ragni botola, questi ragni appartengono al sottordine degli Orthognaha (Mygalomorphae), le grandi specie tropicali di questo sottordine sono erroneamente chiamate “tarantole”, ma questo appellativo appartiene ai ragni lupo, soprattutto alla Lycosa tarantula.
Le specie italiane sono molto più piccole rispetto alle famose specie tropicali.
Gli Orthognatha presentano grossi cheliceri, proiettati in avanti, articolati per un movimento verso l’alto e verso il basso, a differenza dei Labidognatha, articolati per movimenti verso l’esterno e verso l’interno.
In italia ci sono 4 famiglie: Atypidae, Cteniziade, Nemesiidae e Theraphosidae.
La prima famiglia presenta tre specie: Atypus affinis, A. similis, A. muralis, comunemente chiamati, “ragni con tela a calza”, per via della loro ragnatela special, che assomiglia proprio ad un calzino, con una parte sepolta in un buco profondo ed una parte più piccola sulla superficie del suolo. La parte superficilae è molto difficile da vedere perchè è ben mimetizzata con particolato trovato sul posto.
La parte apicale è usata per la caccia, infatti il ragno aspetta all’interno del tubo di tela che una preda ci cammini sopra inavvertitamente, dopodichè la infilza con I grossi cheliceri e la porta all’interno della tana, nella parte sotterranea.
La seconda famiglia ha molte più specie, raggruppate in 3 generi: Aepycephalus sp., Amblyocarenum sp. e Cteniza sp.
Questi sono I veri ragni botola, difatti loro scavano un buco nel terreno, fino a 30 cm di profondità, come la famiglia precedente, ma in questo caso non vi è una porzione superficiale.
La particolarità è che creano una porticina di 4-5 mm di spessore ben camuffata, che chiude la tana.
Per cacciare I ragni botola attendono subito al di sotto della botola , fino a che una preda non sia sufficientemente vicina, a quel punto il ragno esce, laciando le zampe posteriori dentro alla tana così da non rimanere chiuso fuori, cattura la preda e ritorna dentro.
Per quanto riguarda I Nemesiidae, ci sono molte specie del genere Nemesia sp. ed una specie del genere Brachytele sp. La costruzione della tana e la modalità di caccia è uguale a quella della famiglia precedente.
Per concludere, la famiglia dei Theraphosidae ha solo una pscie, l’Ischnocolus triangulifer, che vive solo in Sicilia.